Viaggi

A ogni epoca la sua arte, all’arte la sua libertà* – Vienna

Freddo
Pioggia
Zona Rossa

Questo è quello che mi sono ritrovato questa mattina, al mio risveglio: una fredda e piovosa giornata lombarda in zona rossa. E mentre con padroncina partecipavo all’ennesima lezione in DAD, uno studente, uscendo dal suo letargo, ha esclamato: “prof, nevica!”, che era esattamente quello che mancava a questa giornata: la neve.

In quel di ‘Gra, grazie a Dio, la neve non si è vista, ma freddo ce n’è, e anche tanto. Così come sta cadendo tanta pioggia. E allora, mentre io e Padroncina ci gustavamo il giuramento di Joe Biden, ci è venuta voglia di una cioccolata calda.

Quand’è stata l’ultima volta che ho bevuto una Cioccolata Calda degna della doppia C maiuscola? Ci ho pensato, e ripensato, e pensato ancora. Ed ecco, mi è venuto in mente: correva l’anno 2015, io, Padroncina e Padroncino affrontavamo il nostro viaggio “on the road” alla scoperta dell’Austria e, una volta giunti a Vienna, ci sedevamo belli contenti al Café Sacher per gustare una buona fetta di Sachertorte accompagnata da una tazza di cioccolata calda, mentre fuori splendeva il sole e il termometro raggiungeva i 30°C.

Avete mai visitato Vienna? Se non l’avete ancora fatto, eccovi qualche buon motivo per farlo, non appena usciremo dal rosso, arancione, giallo (verde, azzurro, indaco e violetto, l’arcobaleno ci sorprenderà, nei giorni più tristi verrà!):

Per i suoi sontuosissimi palazzi:
la Hoffburg – residenza imperiale asburgica nel centro della città;

il palazzo di Schönbrunn – un tempo residenza estiva asburgica;

il Castello del Belvedere – che ospita oggi il famoso (e secondo me sopravvalutato) Bacio di Klimt;

il Rathaus – il municipio cittadino, davanti al quale, ogni estate si tiene il Rathaus Film Festival e ogni Avvento si tengono alcuni dei tanti mercatini di Natale della città:

il Palazzo della Secessione – l’edificio per eccellenza dello Jugendstil, all’interno del quale si può vedere il famoso Fregio di Beethoven di Klimt;

e la Hundertwasserhaus – la casa più colorata della città (chi mi conosce sa quanto amo gli edifici dell’architetto Hundertwasser…).

Per vedere da vicino la Musikverein e scoprire che un posto per il concerto di capodanno più famoso del mondo costa talmente tanto che non potremmo partecipare nemmeno dopo aver venduto un rene di Padroncino..

… ma scoprire che tutti, ma proprio tutti possono imparare a suonare, basta provarci, no?

Per assaporare la Wienerschnitzel più grande del mondo!

E allora, speriamo di poter tornare a viaggiare presto per poter ricominciare a visitare luoghi magici, come quelli dai noi visitati in quel lontano 2015.

*Motto della Secessione Viennese

Per info:
Portale turistico di Vienna – in italiano
Portale turistico dell’Austria – in italiano

Lascia un commento